Saturday, January 1, 2011

Il Baule

Triste, in una stanza fredda e scura,
cercavo con pazienza una carezza
che lenisse il mio dolore.
Sentivo il bisogno di nascondermi
in una diroccata fortezza dove solo 

il vento e qualche uccello
potevano trovarsi un rifugio.
Ma in quella stanza, là per terra,
ricoperto di nera polvere
ammucchiata dal troppo tempo,
maestoso e inviolato, c’era un baule.
Di chi era? Che cosa c’era dentro?
La mia curiosità era infinita.
Forse qualcuno aveva voluto lasciare
un segno, una traccia della propria vita,
un ricordo per generazioni future.
Dopo aver a lungo faticato per trovare
l’arrugginita serratura, mi fermai.
Avevo io il diritto di aprirlo,
di riportare alla luce quel contenuto
d’altri tempi, d’altre vite, d’altre passioni?
Un alito di vento, offuscò d’un tratto
la tenue luce che filtrava tra le sbarre
d’ una antica finestra e improvviso
un tremore fermò il gesto della mia mano
che apriva quella serratura.
Che significava quel che stava accadendo?
Forse qualcuno non voleva
che io aprissi quel baule
o forse mi esortava a cercare
celati segreti di tempi lontani.
Ma chi mi dava il diritto di sfogliare
la vita e i sentimenti d’altre persone?
E se avessi rivelato oscuri misteri
che non mi riguardavano affatto,
quanto poteva costarmi tale gesto temerario?
Nella mia mente, quasi avessi un capogiro,
passarono in un lampo questi pensieri.
Un impercettibile fischio mi circondava
e un pallido raggio di luce, tra la penombra,
faceva risaltare il baule.
Vecchie lettere mi trovai fra le mani
e mi bruciavano, quasi volessero dirmi:
“Lascia perdere, resti il passato al passato,
e guardino i tuoi occhi al solo avvenire”
Scivolò allora veloce una lacrima mia
sfiorando le lettere e svanendo nel nulla.
E come d’incanto quei fogli ingialliti,
divennero polvere tra le mie dita.
Il baule si era ripreso i suoi misteri
e li aveva sparsi in piccoli frammenti
che svanivano in quel tenue raggio di luce.
Certo, era questo che dirmi volevi:
“Resti il passato al passato,
e con occhi di speranza, guarda al futuro…”

NB:  Grazie al mio prof. d'italiano
Davide, senza di te e del tuo aiuto, 
questi miei pensieri svanirebbero
nel nulla.

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